Situazione sport dilettantistico, mancano strutture sportive specialmente nelle periferie a rischio !
Nella città di Napoli non esiste solo il calcio.
Migliaia di atleti appartenenti a sport cosiddetti “minori “ come pallavolo, basket, ginnastica, ballo, ogni giorno praticano o almeno ci provano in questa città, le proprie discipline sportive utilizzando le palestre scolastiche del comune e della città metropolitana nell’orario extra curricolare .
Palestre che sono ormai sempre meno (in molte delle Municipalità non sono agibili le palestre delle scuole ed i ragazzi non praticano attività motoria la mattina, o spesso sopperiscono alla mancanza in aule di fortuna arredate con calcio-balilla e Ping pong ).
In Altre scuole invece le palestre non vengono concesse alle associazioni in orario extracurriculare poiché il consiglio scolastico ed i Dirigenti non vogliono assegnarle(le assegnazioni avvengono di anno in anno e questo impedisce la programmazione delle attività a lungo termine, ai sensi della delibera del consiglio scolastico provinciale Del 25/09/2000 art 12 legge 517 che consente l’assegnazione secondo il Parere favorevole o il diniego espresso dal consiglio di istituto ).
In questo modo la scuola viva ed aperta resta un’utopia senza contare che le strutture scolastiche restano vuote e sempre più fatiscenti a causa della mancanza di fondi da parte della pubblica amministrazione.
Il dato più allarmante è che in questo modo migliaia di bambini di quartieri di Napoli specialmente quelli più difficili restano senza sport !
La soluzione potrebbe essere modificare la delibera e fare in modo che sia il comune ad assegnare almeno per 4 anni (la durata di ogni consiglio di istituto per le
Scuole) le strutture alle associazioni sportive, affidando a queste ultime la manutenzione degli spazi risparmiando denaro che nelle casse di San Giacomo non c’è .
Un ulteriore suggerimento per sgravare palazzo San Giacomo dalle spese potrebbe essere aprire ai privati in forma di sponsor (come nel modello americano ) per l’adozione di spazi o il sovvenzionamento di progetti.
La giunta Manfredi ha questo compito adesso ma al momento ha poche risorse per gestire le otre 2.000 associazioni napoletane, che sono stremate dopo il covid e con la attuale situazione della assegnazione palestre non riescono a guardare al futuro e fare programmazione.
Si consideri che l’indotto sport in Italia non è trascurabile e che oltre ad essere un ammortizzatore sociale nei quartieri a rischio, impiega diverse centinaia di giovani laureandi e non.
Lo sport dilettantistico potrebbe essere la soluzione al fenomeno baby gang, alla dispersione scolastica ed ai crescenti fenomeni di bullismo.
I giovani vanno impegnati in orari pomeridiani nelle scuole e tenuti lontani dalla strada.
Non occorrono investimenti, la soluzione è assegnare le strutture scolastiche a soggetti del terzo settore che possano sviluppare centri di aggregazione sportiva e culturale.